"Perché i bei libri sono come una tazza di cioccolata calda,

inebrianti ed avvolgenti…"

lunedì 24 agosto 2015

OBSIDIAN E L'ARTE DEL CLICHE'



OBSIDiAN E L'ARTE DEL CLICHÈ


Dopo aver assistito all'agonia del padre morto di cancro, la sedicenne Katy si stabilisce con la madre in West Virginia per cercare di rifarsi una vita e recuperare un po' di serenità.
Viene subito conquistata dal fascino del suo vicino di casa Daemon Black, ragazzo bellissimo e apparentemente normale, che però nasconde un enorme segreto...

Reso celebre a livello planetario dalla serie Twlight di Stephanie Meyer, il Paranormal Romance è attualmente una delle branche più apprezzate, diffuse e affollate di autori del Fantasy Contemporaneo. 
In questo mare magnum così ampio e variegato si possono trovare sicuramente scritti di qualità, ma anche romanzi meno belli. 
Questo purtroppo il caso di Obsidian di Jennifer Armentrout, primo capitolo della serie Lux composta per ora da otto volumi di cui sei pubblicati in italia, un inedito e uno Spin off. 
Cosa rende Obsidian una lettura poco piacevole e stimolante? 
Anzitutto una storia che segue religiosamente i canoni del proprio genere di appartenenza, senza offrire alcun vero spunto originale o creativo, né a livello di trama né a livello di contesto: c'è un paesino dove tutti si conoscono ma nessuno (o quasi) sembra notare fenomeni stranissimi, c'è una protagonista molto insicura che senza bisogno di fare granché si trova perfettamente inserita tra gli adolescenti del posto, un ragazzo bellissimo non umano, e dulcis in fundo una love story in cui l'amore fortissimo la fa da padrone.
Del resto l'esperienza ci insegna che l'originalità non è fondamentale, e dunque la prevedibilità di questo libro sarebbe ancora il male minore, se a rendere più indigesto il tutto non avessimo caratterizzazione dei personaggi poco approfondita, con contorno di prosa piatta estremamente terra terra, e dialoghi tra Daemon e Katy ripetuti all'infinito su questa falsariga: "Tu mi vuoi", "No non ti voglio", "Sì che mi vuoi".
Questi ultimi, soprattutto proseguendo con il volume successivo, finiscono davvero con l'esasperare il lettore, che a un certo punto comincia a chiedersi quando finalmente faranno sesso, in modo che si possa smettere di parlarne. 
L'attrazione sessuale tra i due protagonisti è evidentissima sin dalle prime battute e purtroppo sviluppata senza molto buon gusto o raffinatezza; abbondano momenti in cui Daemon è a petto nudo, o ci tiene a far sentire a Katy la sua "prestanza" a livello fisico (chi ha orecchie per intendere, intenda), finendo col dare vita a scene e dialoghi che lungi dall'essere romantici o erotici, sono piuttosto un connubio tra il ridicolo e l'imbarazzante.
Oltre al lato Romance in Obisdian abbiamo una trama di stampo fantascientifico, ma anche quest'ultima risente pesantemente delle lacune dell'autrice, finendo col mettere in scena sviluppi, idee e concetti che potevano forse andare bene trent'anni fa, ma che adesso non sono altro che stereotipi e cliché triti e ritriti su quanto la burocrazia e il governo USA possano essere gretti e ottusi nei confronti di creature diverse, anche se fondamentalmente buone e inoffensive. 
Dunque un esordio molto deludente per la Armentrout, che invece di scatenare la sua verve (come ha fatto qualche anno dopo in Dolce come il miele) ha scelto la strada più comoda limitandosi ad attingere a piene mani da situazioni e idee già viste, ma di grande successo commerciale.

Ely



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